Studio Fabrizi | Amministratore condominio a Roma

Chi è l’amministratore di condominio?

Ancora oggi vige parecchia confusione sulla figura dell’amministratore di condominio, sui suoi compiti e sulle sue responsabilità. Facciamo un po’ di chiarezza!

Amministratore di condominio: quando occorre nominarlo?

L’Articolo 1129 del Codice Civile stabilisce che, quando il numero di condomini è superiore a otto, vi è l’obbligo di nominare un amministratore di condominio.

L’amministratore di condominio può essere uno dei condomini, ma anche un professionista esterno o una società, come nel caso dello Studio Fabrizi .

I compiti dell’amministratore di condominio sono: tutelare la buona conservazione dell’edificio e la libera fruizione delle aree comuni da parte dei residenti, gestire la contabilità condominiale e provvedere alle spese necessarie (es. servizi comuni, manutenzione e pulizia, etc.), vigilare sull’osservanza del regolamento condominiale , rappresentare legalmente il condominio contro terzi o nei casi di morosità.

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Qual è la funzione dell’amministratore di condominio?

Semplificando, la funzione dell’amministratore di condominio è quella di salvaguardare gli interessi sia del proprietario dello stabile, sia dei singoli utenti che vi abitano.

Un buon amministratore di condominio, dunque, è in grado di mantenere in condizioni ottimali gli spazi comuni interni ed esterni (accessi, parcheggi, terrazze, giardini e cortili, etc.), verifica regolarmente lo stato degli impianti (elettrico, idrico, di riscaldamento, etc.) e delle strutture (facciate, cancelli, etc.) e provvede al pagamento dei servizi (sorveglianza, pulizia, portineria, etc.) e delle forniture (illuminazione aree comuni, etc.).

Al tempo stesso, l’amministratore di condominio si occupa della gestione della contabilità condominiale, sia presentando la certificazione unica dei redditi e la certificazione dei redditi dei sostituti di imposta (modello 770), sia provvedendo al versamento delle somme ( tramite modello F24). L’amministratore di condominio, inoltre, deve rendere conto delle spese condominiali effettuate nel corso dell’anno, attraverso l’approvazione del bilancio condominiale. In seguito alla «Riforma del Condominio» (Legge 220/2012), tutte le spese condominiali devono essere erogate tramite apposito conto corrente (poiché i pagamenti in contanti costituiscono illecito).

Come si nomina l’amministratore di condominio?

L’amministratore di condominio tramite votazione in assemblea condominiale: è necessaria la presenza della maggioranza (e almeno metà del valore dell’immobile, secondo le quote stabilite dalle tabelle millesimali ). La nomina dell’amministratore di condominio ha durata annuale ed è rinnovabile (in assenza di revoca) per un altro anno.

Come si revoca l’amministratore di condominio?

I condomini hanno la possibilità di revocare, in qualsiasi momento, la nomina dell’amministratore di condominio, tramite votazione a maggioranza in assemblea.

Inoltre, in caso di gravi irregolarità (es. omissioni nella gestione finanziaria, mancata convocazione dell’assemblea condominiale), uno o più condomini possono richiedere la revoca dell’amministratore di condominio, rivolgendosi all’autorità giudiziaria.

Come scegliere un buon amministratore di condominio?

Alla luce dei suoi obblighi e delle sue (numerose) responsabilità, quello dell’amministratore di condominio non è un compito da affrontare con leggerezza: sono, infatti, necessarie competenze tecniche, burocratiche e fiscali, nonché buone doti comunicative e relazionali. Di conseguenza, quando occorre nominare un amministratore per il proprio condominio, è bene rivolgersi ad un professionista o ad una società specializzata nelle amministrazioni condominiali, piuttosto che affidarsi ad una gestione «casalinga» che, nel tempo, potrebbe arrecare anche grossi inconvenienti.

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