Quando rivolgersi all’amministratore di condominio?
Ogni condominio possiede un regolamento interno, che stabilisce – tra le varie cose – gli orari entro cui è possibile svolgere attività o lavori che potrebbero arrecare fastidio ai condomini: avviare la lavatrice, spostare mobili, piantare un chiodo e via di seguito.
Generalmente, questi orari vanno dalle 9.00 alle 13.00 del mattino e dalle 16.00 alle 20.00 di pomeriggio. Tuttavia, ogni condominio può stabilire, a seconda delle esigenze dei residenti, le fasce orarie entro cui si è obbligati al «silenzio» e le eventuali eccezioni.
Pertanto, se consultando il regolamento del vostro condominio, vi accorgete che uno dei condomini sta violando le regole, avete il diritto di richiedere provvedimenti durante l’assemblea condominiale, oppure di rivolgervi direttamente all’amministratore.
Ricordiamo, infatti, che uno dei principali compiti dell’amministratore di condominio è proprio quello di far applicare le norme contenute all’interno del regolamento.
Inoltre, secondo l’Art. 70 della Riforma sul Condominio , l’amministratore può applicare una sanzione fino a € 200 ai condomini che non rispettano il regolamento condominiale (che può aumentare fino a € 800 quando il vicino rumoroso è anche recidivo).
Quando chiamare le Forze dell’Ordine?
Purtroppo, l’intervento dell’amministratore di condominio non sempre è sufficiente a far smettere i rumori molesti. Inoltre, quando l’entità del rumore è considerata «intollerabile», poiché in grado di arrecare fastidio non soltanto al singolo vicino, bensì ad un numero elevato di persone, è possibile invocare l’aiuto delle Forze dell’Ordine.
L’Articolo 659 del Codice Penale – Comma I recita, in tal senso: «chiunque, mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche, ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone, ovvero gli spettacoli, i ritrovi o i trattenimenti pubblici è punito con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a 309 euro». Pertanto, se il vostro vicino organizza l’ennesimo party con musica a tutto volume, potete richiedere l’intervento urgente della Polizia o dei Vigili e denunciare il reato di disturbo della pubblica quiete.
Ricordiamo, inoltre, che Legge contro lo Stalking è stata applicata anche alle molestie in condominio: quando i rumori del vicino sono continui, volti ad arrecare volontariamente fastidio a voi o ad altri residenti, si profila, infatti, il reato di stalking condominiale.
Conclusioni
Per mantenere un rapporto civile con i propri inquilini, la comunicazione e il dialogo restano le «armi» principali da utilizzare, anche in caso di rumori molesti. Dinanzi ad un soggetto rumoroso, infatti, un bravo amministratore di condominio saprà scegliere la strategia migliore per far cessare il fastidio, senza generare ulteriori conflitti.